L’infelicità ha molte cose da darti, cose che la felicità non può darti. Di fatto, la felicità ti sottrae molte cose. La felicità ti porta via tutto ciò che hai sempre avuto e tutto ciò che sei sempre stato: la felicità ti distrugge.
Se comprenderai questo, le cose ti saranno lampanti. L’infelicità ti rende speciale. La felicità è un fenomeno universale – non ha niente di speciale. Gli alberi sono felici, gli animali e gli uccelli sono felici. L’intera esistenza è felice, l’unica eccezione è l’uomo. Quando è infelice, l’uomo diventa davvero speciale, straordinario.
L’infelicità ti rende capace di attrarre l’attenzione degli altri. Ogni volta che sei infelice gli altri si prendono cura di te, provano simpatia per te, ti amano. Tutti cominciano ad accudirti. Chi mai vorrebbe ferire una persona infelice? Chi sarebbe geloso di una persona infelice? Chi mai vorrebbe mettersi contro una persona infelice? Sarebbe una cosa troppo perfida!
Ci si prende cura di una persona infelice, la si ama, la si accudisce. L’infelicità è un grande investimento. Se la moglie non è infelice, il marito ha la tendenza a dimenticarsene. Se è infelice, il marito non può permettersi di trascurarla. Se il capofamiglia è infelice, l’intera famiglia – sua moglie e i suoi figli – gli stanno vicino, si preoccupano per lui e gli danno un grande conforto. L’infelice non si sente solo, ha una famiglia e degli amici. .
Quando sei depresso, malato, infelice – gli amici vengono a farti visita per sollevarti il morale, per consolarti. Quando sei felice, gli stessi amici diventano gelosi di te. Quando sei realmente felice scopri che il mondo intero ti ha voltato le spalle.
Una persona felice non piace a nessuno, perché la persona felice ferisce l’ego degli altri.
Gli altri cominciano a pensare: “Ah, è così! Tu sei felice e noi stiamo ancora brancolando nel buio, nell’inferno, nell’infelicità. Come osi essere felice, mentre noi tutti siamo immersi in tanta infelicità?”
Naturalmente il mondo è costituito da persone infelici e nessuno è abbastanza coraggioso da contrapporsi al mondo intero; è troppo pericoloso, troppo rischioso. È meglio aggrapparsi all’infelicità, in questo modo si continua a far parte della folla. Sei felice: sei un individuo; sei infelice: fai parte della folla – hindu, maomettani, cristiani, indiani, arabi, giapponesi.
Felice? Sai cos’è la felicità? È forse hindu, cristiana o maomettana?
La felicità è semplicemente felicità. Ti senti trasportato in un altro mondo. Non fai più parte del mondo che la mente umana ha creato; non fai più parte del passato, di quella storia abnorme. Non fai neppure più parte del tempo. Quando sei realmente felice, beato, per te il tempo e lo spazio scompaiono.
Albert Einstein diceva che in passato gli scienziati avevano pensato che esistessero due realtà – lo spazio e il tempo. Egli invece ha dichiarato che queste due realtà non sono altro che due aspetti di un’unica realtà. Di conseguenza, ha coniato il termine spaziotempo – una parola sola. Il tempo non è altro che la quarta dimensione dello spazio.
Einstein non era un mistico, altrimenti avrebbe introdotto anche la terza realtà – il trascendente – che non è né tempo né spazio. Realtà che pure esiste – io la chiamo “il testimone”. In presenza di queste tre realtà, siete in presenza dell’intera trinità. Avete il concetto completo della trimurti – le tre facce di Dio. E avete tutte e quattro le dimensioni. La realtà è quadridimensionale – tre dimensioni sono dello spazio e la quarta dimensione è il tempo.
Ma esiste anche qualcos’altro, che non può essere definita la quinta dimensione perché non è la quinta realtà – è il Tutto, il trascendente. Quando sei beato, ti immergi nel trascendente. Non è frutto della società, né della tradizione – non ha assolutamente nulla a che fare con la mente umana.
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