Profezie che si autoavverano

Profezie che si autoavverano

Vi é mai capitato di pensare assiduamente ad un fatto e che dopo poco questo si realizzasse? Oppure di avere paura di una certa situazione, di fuggirla, per poi di ritrovarvi immersi in essa? Lo studente che esclama convinto “Tanto non prenderò mai un bel voto”, alla prova prende insufficiente e quindi pensa “Visto? Lo sapevo! Ne ero sicuro”. La tanto temuta Profezia che si autoavvera esiste e Paul Watzlawick ce la spiega nel suo libro Istruzioni per rendersi infelici.

Buona lettura

Laura Callegaro | crescitaspirituale.it

Profezie che si realizzano da sé

Il vostro oroscopo nel giornale di oggi vi mette in guardia (e con voi altri 300 milioni di individui nati sotto lo stesso segno) circa un possibile incidente. Effettivamente poi vi capita qualcosa. L’astrologia è quindi credibile. Oppure no? Siete sicuri che l’incidente vi sarebbe capitato lo stesso anche se non aveste letto l’oroscopo? O anche se foste convinti veramente che l’astrologia è una spudorata assurdità? A posteriori, ovviamente, non potete saperlo.

Si deve al filosofo Karl Popper l’interessante idea secondo cui, per esprimerci semplicemente, la terribile profezia che Edipo apprese dall’oracolo si avverò proprio perché egli la conosceva e la fuggiva. Proprio ciò che egli fece per evitarla ne determinò l’avverarsi. Qui avremmo dunque a che fare con un ulteriore effetto del tentativo di scansare un pericolo, cioè con la sua capacità di provocare, in determinate circostanze, proprio ciò che si cerca di evitare.

Di quali circostanze si tratta?

In primo luogo, deve esserci una predizione, nel senso più ampio del termine, dunque una qualsiasi aspettativa, preoccupazione, convinzione o semplicemente un sospetto, che le cose andranno così e non altrimenti. Bisogna aggiungere che tale aspettativa può essere provocata o dall’esterno, magari da altre persone, oppure da una qualche convinzione interiore.

Edgar_Cayce_profezieIn secondo luogo, l’aspettativa deve essere vissuta non come semplice attesa, bensì come una realtà incombente, per evitare la quale devono essere prese immediate contromisure.

In terzo luogo, la supposizione è tanto più convincente, quante più persone la condividono, oppure quante di meno sono le supposizioni, già comprovate dal corso delle cose, a cui essa contraddice. Così, per esempio, è sufficiente la supposizione — non importa se fondata o infondata — che gli altri sussurrino sul nostro conto e che di nascosto si prendano gioco di noi. Di fronte a questo “fatto”, il sano buon senso consiglia di non fidarsi del prossimo e, poiché il tutto avviene sotto il velo bucherellato della segretezza, di fare attenzione e di tener conto anche dei minimi indizi.

E allora è solo questione di tempo, perché prima o poi li si potrà sorprendere mentre sussurrano e sorridono di nascosto, oppure mentre si scambiano segrete strizzate d’occhio e reciproci cenni col capo. La profezia si sarà avverata.

Tuttavia, questo meccanismo agisce perfettamente solo quando non vi rendete conto che siete voi a farlo funzionare. La cosa però non è affatto difficile, come dovreste aver imparato dal capitolo precedente. Inoltre, se la situazione va avanti da un pezzo, è difficile stabilire (e comunque non è affatto essenziale) quale sia il primo anello della catena: il vostro atteggiamento ridicolo e diffidente nei confronti degli altri, oppure il comportamento sospetto di questi ultimi.

Le profezie che si realizzano da sé hanno un effetto addirittura magico, “realmente” creativo, e sono quindi per noi molto importanti. Esse trovano abitualmente il loro posto non soltanto nel repertorio di ogni aspirante all’infelicità, bensì anche nel più ampio contesto sociale.

A una minoranza viene impedito, per esempio, l’accesso a determinate fonti di guadagno (agricoltura o artigianato, mettiamo), perché secondo i più queste persone sono pigre, avide di denaro e soprattutto “estranee”; eccoli allora costretti a diventare rigattieri, contrabbandieri, usurai e simili, ciò che conferma quindi “palesemente” la sprezzante opinione della maggioranza.

profezie_tre-giorni-di-buioQuanti più segnali di stop vengono installati dalla polizia, tanto maggiore sarà il numero dei contravventori, ciò che richiederà “necessariamente” l’installazione di nuovi segnali. Quanto più una nazione si sente minacciata dalle nazioni vicine, tanto più aumenterà il proprio armamento difensivo, e tanto più queste riterranno che armarsi sia l’imperativo del momento. Lo scoppio della guerra (lungamente atteso) è allora soltanto una questione di tempo.

Quanto più in un paese vengono aumentate le tasse per compensare l’evasione fiscale dei contribuenti, ritenuti ovviamente disonesti, tanto più vengono indotti a questo reato anche i cittadini onesti. Ogni previsione circa l’imminente scarsità o rincaro di una merce spingerà, se viene creduta da un numero sufficientemente grande di persone, all’accaparramento e quindi alla scarsità o al rincaro della merce, indipendentemente dalla “reale” attendibilità della previsione. (…e questo ovviamente i Potenti lo sanno! Ndr)

La profezia dell’evento porta all’avverarsi della profezia. La sola condizione è che ci si profetizzi o ci si faccia profetizzare qualcosa, e che la si ritenga un fatto imminente e di forza maggiore. In questo modo si arriva proprio là dove non si voleva arrivare.

Tratto da “Istruzioni per rendersi infelici“, Paul Watzlawick

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