La forza del pensiero è vibrazione e risonanza, è la capacità delle idee ricorrenti di produrre stati emotivi e influenzare le nostre a azioni e quelle degli altri.
Come alcuni di voi sapranno, ogni pensiero è come una nota con una sua specifica frequenza.
Ciò vuol dire che quando ci concentriamo su concetti come la pace o la violenza, quando pensiamo al peggio o al meglio, ci sintonizziamo con una vibrazione che avrà delle ripercussioni all’esterno e all’interno.
Per avere prova di quanto possano essere concreti gli effetti dei pensieri nella struttura interna delle cose leggi la storia di Masaru Emoto e dei suoi esperimenti sull’acqua.
Effetti positivi e negativi della forza del pensiero
Come si può benissimo immaginare, le onde positive dell’amore hanno effetti rigeneranti e proprietà curative, non solo a livello psicologico ma anche fisico.
Essere concentrati su concetti come l’amore o la gratitudine rende più aperti verso il prossimo e fa sì che attiriamo a noi episodi e persone positive.
Inoltre, è ampiamente riscontrato che le persone felici si sposano di più di quelle negative e hanno vite più soddisfacenti.
Contrariamente, e anche comprensibilmente, l’avere dentro odio e rabbia porta a una maggiore infelicità e rovina le relazioni.
Quando si è sintonizzati con queste frequenze il mondo appare infatti come un posto violento o meschino, ci si lascia prendere facilmente dal giudizio e pensieri aggressivi prendono dimora nella mente.
A livello fisico, i pensieri aggressivi aumentano il livello di stress che a sua volta è associato con il rilascio di tossine nell’organismo.
Attenuare la forza del pensiero negativo
A dispetto di quello che si possa credere, dare sfogo all’odio o alla negatività non serve a liberarsene.
Al contrario, i pensieri sono energia che risuona con altra energia quindi esprimere odio non farà altro che attirarne altro, mentre reprimerlo lo irrobustirà.
L’unico modo che abbiamo di attenuare, o annullare, la forza del pensiero negativo sarà quello di distaccarsi dal pensiero stesso per comprenderlo meglio e poi trasformarlo in una diversa prospettiva.
Il distacco, in modo particolare, è essenziale, perché ci porta a vedere una verità fondamentale e antica quando il mondo: noi non siamo i nostri pensieri.
I livelli di pensiero e la metafora della cipolla
È vero che il pensiero ha forza fisica, ma l’uomo non è il pensiero, l’uomo è la volontà che sta dietro il pensiero, colui che sceglie quale pensiero trattenere e quale ignorare.
A volte crediamo di non aver scelta perché non riusciamo a smettere di pensare in un determinato modo, o perché non riusciamo a smettere di credere alla veridicità di un pensiero che fa stare male noi o qualcuno a noi vicino.
Eppure la scelta è sempre nostra, come la scelta di quali valori seguire, di come vedere il mondo e le persone.
C’è tutto un altro livello dietro il sipario dei pensieri, e la nostra vera identità, la nostra vera natura, risiede lì.
Essa è però inaccessibile a volte a causa degli strati su strati di convinzioni, giudizi e preconcetti che abbiamo sviluppato nel tempo, avvolgendoli intorno al nostro centro, come se fossimo delle cipolle.
Solo che la cipolla sa di avere un nucleo sotto gli strati, noi crediamo di essere solamente gli strati.
Cosa succederebbe allora se ci spogliassimo di tutto quello che crediamo essere vero?
Cosa saresti tu senza le tue opinioni, le tue preferenze musicali o politiche, senza le tue ansie?
Come ti sentiresti se la smettessi di arrabbiarti per gli stessi motivi, se riuscissi a lasciar andare le tue manie di controllo?
Come cambierebbe la tua vita se non avessi più pensieri di paura?
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La forza del pensiero di cambiare in meglio sé stessi e la vita
Al di là dei centinaia o migliaia di sedimenti di pensieri ripetitivi che ci definiscono esiste dunque una persona, il nostro vero Io, e questa persona ha il potere di cambiare in meglio la vita.
Il modo in cui pensiamo determina tutto quello di cui facciamo esperienza: definisce il nostro carattere, la nostra irascibilità o scetticismo, il nostro essere aperti o chiusi alle novità, il nostro essere intraprendenti o timidi.
Ma, come già detto, quello che siamo all’esterno non è la totalità di quello che siamo.
In quanto esseri umani abbiamo il privilegio di poter affinare la nostra coscienza e di raggiungere il nucleo della cipolla con l’esercizio mentale.
Grazie alla meditazione o alla lettura, per esempio, si può riuscire a mettere in discussione quello che si pensa e a diventare persone migliori.
Perché dove sta detto che si nasce e si deve rimanere in un modo? Che alcuni riescono spontaneamente a fare amicizia mentre altri devono combattere con la solitudine tutta la vita?
Non sta detto da nessuna parte.
Vorresti essere più socievole e intraprendente? Puoi esserlo.
Vorresti arrabbiarti di meno o essere più ottimista? Puoi esserlo.
Parti dall’analizzare gli starti superiori della cipolla, i tuoi pensieri più ricorrenti, e poi vai a ritroso.
Un mio amico, Pietro, pensava continuamente di essere meno degli altri e questo pensiero aveva talmente tanta forza da tenerlo inchiodato al letto per settimane intere.
Col tempo Pietro ha iniziato a distaccarsi da questo pensiero, a osservarlo da lontano e a chiedersi, ma è proprio sicuro che sono meno degli altri? Cosa farei se non fosse così?
A poco a poco la forza del pensiero è diminuita, gli strati si sono sciolti ed è emerso il suo vero Io.
La vita di Pietro è cambiata drasticamente da quando un singolo pensiero, legato a un’idea sbagliata di sé stesso, è stato messo in discussione e poi sostituito con una verità diversa.
Scopri la tua forza
Quello che è capitato a Pietro è successo anche a me e a moltissime persone.
Più si cresce e più si abbandonano vecchie idee che non servono.
In ogni tipo di evoluzione c’è sempre un rinnovo di pensieri che ci permette di fare cose nella vita che prima non si pensava di poter fare come laurearsi, scoprire una passione, iniziare un’impresa o trovare l’amore.
Scopri dunque la forza del pensiero che sta al di là degli strati della tua cipolla mentale e vedi come cambieranno le cose.
Scopri cosa succede quando lasci andare un’opinione, quando reagisci in modo diverso alle sconfitte, quando cambi abitudini.
Dopotutto, come diceva Thomas Jefferson, se vuoi avere qualcosa che non hai mai avuto, devi fare qualcosa che non hai mai fatto.
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